The Laundromat: Soderbergh ci racconta i Panama Papers, con una grande Meryl Streep.
Tratto dal saggio "Secrecy World" di Jake Bernstein, e prodotto da Netflix, "Laudromat" il nuovo film di Steven Soderbergh (a Venezia76 in concorsoI) affronta lo scandalo dei "Panama papers", nato in seguito alla consegna ai giornali da parte di ignoti di un fascicolo riservato con informazioni (coperte da privacy) degli azionisti di oltre 214.000 società off-shore.
Ma come si può tradurre in un'opera di "fiction" un libro di inchiesta, fatto di numeri, statistiche, elenchi di nomi? Steven Soderbergh ci riesce, facendolo in modo allo stesso tempo leggero e tagliente, oltre che molto efficace.
Ad introdurci nel gioco di scatole cinesi tra holdings, paradisi fiscali, società off-shore in vari paesi del mondo, sono infatti propio i due protagonisti dello scandalo: Jürgen Mossek (Gary Oldman) e Luis Fonseca (Antonio Banderas), titolari di uno studio legale a Panama. La coppia di soci, sempre rappresentata in abiti eleganti ed in ambienti esclusivi, racconta allo spettatore "la vita segreta del denaro" dal proprio punto di vista, con un approccio "alla super quark".
Come in uno show televisivo, i due descrivono i fenomeni alla base dei Panama Papers con un linguaggio affabile e comprensibile a tutti, partendo ad esempio dal baratto di "banane e mucche" per spostarsi rapidamente al sistema che ha portato alla creazione delle società "guscio" (shell-companies) La catena di nomi di società collegate tra loro in questo gioco perverso, come Monarch, United, Boncamper insurance group, diventa sullo schermo un concatenarsi di volti; sono le facce di chi ha usato questo "brillante" sistema per costruire una fortuna e soprattutto quelle di chi, ignaro di tutto, ne e' stato vittima.
Si entra in empatia con l'ingenuo Matthew Quirk (David Schwimmer, conosciuto per "Friends") colpevole solamente di aver cercato una polizza assicurativa più conveniente per la propria azienda. E soprattutto si soffre con la mite Signora Ellen Martin (Maryl Streep) che, rimasta vedova, scopre le conseguenze economiche di questo sistema "di gusci vuoti" e che, anziché fermarsi, tenacemente va in cerca di informazioni in giro per il mondo per stanare i colpevoli. Il segreto numero 1 del denaro e' che "i miti sono fregati". Tuttavia, proseguendo nella storia, cominciano ad essere "fregati" anche i "furbetti" , portati in scena, tra gli altri, da Matthias Schoenaerts (A bigger Splash, the Danish Girl), Jeffrey Wright (Hunger Games, golden globe per "Angels in America") o Nonso Anozie (Cinderella, the Last Legion). Nel cast anche una affascinante e spietata Sharon Stone.
Soedeberg riesce a tradurre i Panama Papers in tante storie in cui ogni spettatore può immedesimarsi. Ognuno potrebbe essere stato vittima inconsapevole del sistema tanto che nel film stesso si dice che lo stesso sceneggiatore ed il regista del film potrebbero possedere azioni di societa' coinvolte in questo scandalo. E lo scandalo esplode alla grande nell'aprile del 2016: tutte le televisioni ne parlano ed interviene anche il presidente Obama. Personalità dello sport, dello spettacolo e soprattutto della politica ne risultano coinvolte. A nessuno e' dato conoscere chi sia il "John Doe" che ha "leakato" le informazioni.... o la Jane Doe !Il film non lo svela, pur riservando comunque allo spettatore alcune gustose sorprese finali, nel perfetto stile di Steven Soderbergh
Articolo e Foto di Pietro Gallina